Comune: Fosdinovo
Telefono: 0187 680013 – 0187 68891 –  393498163641
e-mail: info@castellodifosdinovo.it
Sito Web: www.castellodifosdinovo.it
Destinazione d’uso:  Abitazione privata, Residenza d’epoca
Gestione: Privata (Pietro Torrigiani Malaspina)
Visitabile: si

Orari:

Il castello è aperto per visite guidate su prenotazione.

Accessibilità

parcheggio gratuito accessibile anche ai disabili solo per autovetture e piccoli pulmini
Biglietto 6.00 euro per gli adulti, 4.00 euro per i bambini
Attività svolte: Eventi culturali; manutenzione ordinaria dell’edificio; visite guidate al complesso monumentale; attività didattiche per le scuole
(Fonte:soggetto gestore dott. Pietro Torrigiani Malaspina)

Storia

Il Castello, feudo di uno dei rami dei Malaspina del Ramo Fiorito dal XIV al XVIII secolo, riveste una notevole importanza oltre che storica, anche, e soprattutto, architettonica. La costruzione dell’imponente fortezza, che si fonde incredibilmente con la roccia arenaria tanto da farla sembrare scolpita nella pietra viva, ebbe inizio nella seconda metà del XII secolo. Innalzata a dominio e difesa del primitivo Castro di Fosdinovo, nel 1340 venne ufficialmente ceduta dai Nobili di Fosdinovo a Spinetta Malaspina. Egli creò così il marchesato di Fosdinovo risiedendo nel Castello che il nipote Galeotto in seguito ingrandirà e abbellirà. Nel ‘500, grazie all’opera di Gabriele e poi di Lorenzo Malaspina, il Castello acquistò l’aspetto e la dimensione di Corte Rinascimentale, mentre nel ‘600, con Jacopo Malaspina, si ingrandì ancora di più fino a contare, nel 1636, ben ottocento “Fuochi”.
Il Castello di Fosdinovo si compone di una pianta quadrangolare con 4 torri rotonde orientate, un bastione semicircolare, due cortili interni (uno centrale), camminamenti di ronda sopra i tetti, giardini pensili, loggiati ed un avamposto verso il Paese detto in antico lo “spuntone”, formidabile strumento difensivo (una sorta di rivellino). Protetta anticamente da un ponte levatoio, la porta d’ingresso duecentesca introduce su di un piccolo cortile in puro stile romanico dove una colonna marmorea, anch’essa del duecento, ne sostiene i loggiati superiori. Dal piccolo cortile, dove un tempo si trovavano i cannoni difensivi, partono le larghe rampe di scale (ci si passava con i cavalli) che conducono al grande cortile centrale. Questo presenta un elegante porticato rinascimentale con colonne in pietra, un pozzo ed un bel portale in marmo cinquecentesco che ci introduce nella visita delle sale del Castello, arredate ed affrescate alla fine del 1800. La Sala d’ingresso, la Sala da pranzo col grande camino settecentesco e le ceramiche da farmacia del ‘600,
la Sala del trono, il grande Salone con gli attigui salotti e la camera del trabocchetto con la sottostante sala delle torture. Si racconta che proprio da questa stanza, la marchesa Cristina Pallavicini, donna malvagia e lussuriosa, eliminava i suoi amanti facendoli cadere nella botola situata ai piedi del letto. E proprio i trabocchetti erano una prerogativa del castello. Ne esistevano tre, due nel loggiato che dava sull’orto ed uno nella torre d’angolo. Alla loro base erano infissi affilati coltelli con la punta rivolta verso l’alto, di modo che il disgraziato, una volta caduto dalla botola attivata con una molla, veniva colto immediatamente dalla morte. Oltre a questi tremendi strumenti di tortura, ne esisteva un altro ancor più terribile. Si trattava di un braccio di ferro che sporgeva dal muro della torre, ad esso era applicata una carrucola ed un anello murato in terra, collegati da una corda. Il torturato veniva appeso a lasciato penzoloni sotto gli occhi di tutto il paese, finché non fosse morto. Nella più antica torre di levante, si trova la cosiddetta “camera di Dante”, dove, secondo la tradizione, dormì il sommo poeta quando fu ospitato al castello durante il periodo d’esilio. Gli affreschi presenti nel grande salone centrale raffigurano proprio l’antica amicizia di Dante con i Malaspina. La visita del Castello continua ai piani superiori fra innumerevoli altre sale arredate e, soprattutto, lungo il camminamento di ronda, sopra i tetti, che offre uno spettacolo panoramico di incomparabile bellezza.

(fonte: Pietro Torrigiani Malaspina)

Castello Malaspina di Fosdinovo

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